domenica 13 maggio 2012

Ritorno all'Isola della Cona con un nuovo arrivato





Non inizio mai un post pubblicando subito una bella foto, ma stavolta ho pensato che ne valeva la pena..
Un ritorno piacevole a Monfalcone, anche per rifarmi della disavventura della prima volta, quando il C5 è caduto a terra scollimandosi a dovere, ma nulla di rotto per fortuna. Questa volta ho però portato con me anche un piccolo tele dalle potenzialità notevoli. Sto parlando del Baader Scopos 66ED, un doppietto apocromatico dalle dimensioni contenute, con focale 400mm f/6. Ho voluto corredarmi di questo piccolo tele per le corte distanze, dove il C5 impedisce a volte, a causa dei tanti ingrandimenti,  di prendere completamente il soggetto nella foto. Collegato al sensore APS-C della Canon, offre una focale di 640mm. La messa a fuoco è precisa e la profondità di campo molto buona, coprendo completamente un soggetto di piccola taglia alla messa a fuoco minima. Ci vuole però una piccola prolunga per la fotocamera a fuoco diretto, questo permetterà di ridurre la distanza di messa a fuoco e avendo lo stesso passo della culatta del C5, il passaggio da un tele all'altro è relativamente veloce. Non vorrei paragonare il C5 con lo Scopos, sono due macchine diverse e pertanto con caratteristiche diverse, tuttavia sulla corta distanza credo che in alcuni casi convenga fare un buon crop ad una foto con lo Scopos piuttosto che usare il C5.

Per chi andrà nei prossimi giorni all'isola della Cona, alla foce dell'Isonzo, consiglio vivamente di fermarsi al primo punto di osservazione, appena lasciato l'ingresso: si potrà osservare un piccolo terrapieno a circa 20 metri dove hanno nidificato dei gruccioni. Diciamo che per la posizione del sole, il momento migliore di osservazione è nel pomeriggio, ma se si ha la fortuna che ho avuto io, a circa cinque metri ci sono dei rami appositamente posizionati per questo genere di foto.


Proseguendo lungo il sentiero si mantiene il sole alle spalle e ci sono altri punti di osservazione. Tutte le foto di questo post sono state fatte con lo scopos a fuoco diretto, il piacere di usare un pezzo nuovo ha sopraffatto il bisogno di ingrandimenti che il C5 offre, in una zona d'osservazione che copre distanze anche elevate a campo aperto. C'è poco da fare, il dettaglio è davvero notevole. E' un piacere inquadrare e scattare, la messa a fuoco non è comoda come quella del C5 ma la demoltiplicazione 1:10 è precisa e fluida. Mi è servito un pò di tempo per regolare la macchina in base ai nuovi parametri, le foto mi venivano un pò sovraesposte, è stato difficile anche affidarsi al display in piena luce del sole.



A pochi metri dalla rana, un Cavaliere d'Italia tutto intento a cercare cibo, immergendo completamente la testa nell'acqua. Ho visto più di qualche esemplare ed ho assistito anche ad un piccolo scontro tra due.
Dopo un altro giro, decido di tornare indietro a controllare i gruccioni. All'andata li avevo osservati da lontano, ero pronto a fotografarli a quella distanza senza utilizzare il C5. Ho eseguito qualche scatto anche utilizzando un duplicatore Kenko 2x e anche con questo accessorio la definizione rimane alta. 
Improvvisamente, mentre ero preso dagli esemplari lontani, mi accorgo della coppia giusto a circa 5 metri e quindi ho avuto tutto il tempo per regalarmi una notevole quantità di scatti in RAW e filmati in full HD che spero di pubblicare presto sul mio canale youtube.


Sono degli animali fantastici, nel tempo in cui sono stati li, ho visto quello di sinistra partire e tornare più volte con delle prede che ha anche offerto alla presumibile compagna di destra. In quanto a gusti, devo dire che non disdegnano alcun tipo di insetto, mangiando tranquillamente anche delle vespe.


Insomma, l'uscita di questa volta è stata davvero positiva. Ho avuto modo di provare il mio ultimo acquisto e l'ho fatto su un animale che considero uno dei più belli e che si è posizionato in posa perfetta. La sorpresa più grande è stata quella dello Scopos, non mi aspettavo tanta qualità ad un prezzo così contenuto. Ho gìa fatto delle prove con il Baader zoom, credo che sia una combinazione perfetta ma manca nel mio corredo un buon prisma raddrizzatore a 45° di quelli che si avvitano direttamente sul telescopio, garantendo una buona robustezza che è fondamentale se non si vuole rischiare una caduta accidentale della fotocamera.
Concludo aggiungendo un'ultima foto che mostra i colori di questo animale così speciale. Spero davvero di essere così fortunato..più spesso!




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